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IMMOBILI COMMERCIALI E CEDOLARE SECCA

  • 25 Luglio, 2020

Dallo scorso anno, cioè da quando è stata emanata la Legge di Bilancio 2019, è stata estesa la possibilità di accedere ai contratti con cedolare secca anche a quegli immobili commerciali che rientrano nella categoria catastale C1. Nella pratica, si sta parlando di negozi e piccole botteghe. Se quindi si vuole abbandonare il regime ordinario per un contratto stipulato nel 2019 ed effettuare il passaggio al nuovo, si possono seguire le istruzioni fornite direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Proviamo a vederle insieme.

Prima di tutto, bisognerebbe presentare il modello RLI (Registrazione Locazioni Immobili) entro trenta giorni dalla scadenza di ciascuna proroga. Significa che, ad esempio, per un contratto stipulato l’1 gennaio 2019, la richiesta di passaggio deve essere effettuata entro il 31 gennaio 2020 e servirà per il 2020, mentre per l’anno successivo il termine ultimo sarà il 31 gennaio 2021. E via di questo passo.

La possibilità di applicare l’imposta sostitutiva al 21% anche agli affitti commerciali non è stata prorogata per il 2020 e quindi in caso di contratto d’affitto per negozi e botteghe, la decisione verso la cedolare secca doveva essere presa al momento stesso della registrazione, in modo che potesse essere applicata per tutta la durata dell’accordo. In realtà, con la risposta all’interpello numero 198 del 1° luglio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni per l’opzione ripensamento. Vi si può infatti accedere in seguito, con riferimento agli anni successivi. L’importante è che venga esercitata entro la scadenza prevista per il versamento dell’imposta di registro. Un’operazione questa che deve avvenire ogni anno. In poche parole, la scelta deve essere compiuta trenta giorni prima della scadenza dell’annualità stessa.

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